Szlezák e le dottrine non scritte di Platone: una scheda
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Nostra res agitur: l’uso pubblico della ragione e la valutazione della ricerca riguardano i ricercatori, prima che i commercianti e i burocrati.
Il sito della nuova associazione è ospitato provvisoriamente qui. Volete, anche voi, passare dalle parole ai fatti? Leggete lo statuto: potete aiutarci così.
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Graziella Ricci e Roberto Taioli propongono una rilettura complessiva del pensiero di André Gorz. Il loro articolo è liberamente disponibile presso l’archivio Marini, qui.
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Nei colloqui precedenti si erano toccate molte opinioni filosofiche sbagliate, e allora Socrate dice: “Sarebbe ben comprensibile se uno, a motivo dell’irritazione per tante cose sbagliate, per il resto della sua vita prendesse in odio ogni discorso sull’essere e lo denigrasse. Ma in questo modo perderebbe la verità dell’essere e subirebbe un grande danno”. L’occidente, da molto tempo, è minacciato da questa avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua ragione, e così potrebbe subire solo un grande danno. Il coraggio di aprirsi all’ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza – è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica, entra nella disputa del tempo presente. “Non agire secondo ragione, non agire con il logos, è contrario alla natura di Dio”, ha detto Manuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio, all’interlocutore persiano. È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori. Ritrovarla noi stessi sempre di nuovo, è il grande compito dell’università.
Non occorre essere teologi per comprendere l’importanza di questo richiamo al Fedone in un discorso che è stato molto più citato che compreso. Chi volesse misurarsi coll’opera di Platone può approfittare dell’ipertesto costruito sull’originale greco per l’uso degli studenti di Scienze politiche dell’università di Pisa, ora a disposizione di tutti qui.
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Il 3-4 novembre 2014 l’anniversario dei dieci anni della Dichiarazione di Messina a sostegno dell’accesso aperto è stato celebrato con una conferenza organizzata dall’università di Messina e patrocinata dalla Crui. La rivista “Bibliotime” ha pubblicato alcuni interventi, trasformati in articoli, nel numero ora visibile qui.
Chi volesse leggere il contributo che mi è stato richiesto, su un’esperienza di open access in un mondo sempre meno libero, lo può trovare sul sito della rivista, oppure, in formato PDF, presso l’archivio Marini, qui.
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Claudio Palazzolo ha scelto di pubblicare ad accesso aperto il suo intervento al convegno L’Italia e l’Europa di fronte alla Grande Guerra, dedicato a La Grande Guerra e la cultura politica britannica. Il suo testo, depositato nell’archivio Marini, è a disposizione di tutti qui.
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