Questa è la tesi sviluppata dall’articolo di Caterina Boi reso disponibile dall’archivio Marini. Il pensiero, per la Arendt, non crea valori o regole di condotta – e in questo senso è a-morale – e tuttavia è profondamente politico perché nelle situazioni limite come quella totalitaria “coloro che pensano escono dall’ombra in virtù del loro rifiuto di unirsi agli altri, un rifiuto che in quei frangenti diventa un fenomeno appariscente e una sorta di azione”.
Caterina Boi, Hannah Arendt e la delineazione di una teoria politica “a-morale”