E’ appena uscita la lista delle riviste che, secondo l’Anvur, meritano di fregiarsene. Per l’uso dei nostri autori: siamo stati inclusi anche noi, sia nell’area 14 (scienze politiche e sociali), sia nell’area 11 (scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche).
Dobbiamo festeggiare? Temo proprio di no. Rimane in piedi una questione di principio che Immanuel Kant, rivolgendosi a un despota, spiegava così:
Il monarca reca detrimento alla sua stessa maestà se si immischia in queste cose ritenendo che gli scritti nei quali i suoi sudditi mettono in chiaro le loro idee siano passibili di controllo da parte del governo: sia ch’egli faccia ciò invocando il proprio intervento autocratico ed esponendosi al rimprovero: Caesar non est supra grammaticos; sia, e a maggior ragione, se egli abbassa il suo potere supremo tanto da sostenere il dispotismo spirituale di qualche tiranno del suo stato, contro tutti gli altri suoi sudditi (AK VIII, 40).
Mi rendo conto soltanto ora che l’Archiv für Rechts- und Sozialphilosophie risulta addirittura non scientifica per l’area 14, a differenza di altre riviste di filosofia del diritto di importanza paragonabile. A dire il vero, non credo sia stato fatto con intenzione, ma questo, quando si tratta di decidere destini e carriere, non è un’attenuante.
A proposito di assenze illustri, per la lista delle riviste scientifiche dell’area 14, segnalo le Hegel-Studien. Si tratta di un’assenza che si fa notare, soprattutto perché sia le Kant-Studien, sia gli Hobbes Studies sono inclusi fra le riviste di classe A del settore di filosofia politica. E se pensiamo al ruolo determinante che, ancora fino allo scorso decennio, un autore come Hegel ha avuto per questa disciplina, stupisce che oggi la rivista principale a lui dedicata non sia considerata neppure scientifica.