L'invenzione
della scrittura
I ritrovamenti
archeologici nella zona mesopotamica di Uruk permettono di datare il
primo codice scritto della storia dell'uomo intorno al
3200 a.C. (scrittura sumerica cuneiforme)
Tale codice è il prodotto di diverse fasi, ciascuna delle quali
ha al centro un riarrangiamento di metodi utilizzati in precedenza.
Si tratta di un processo non lineare di cui Denise Schmandt Besserat
ricostruisce alcune tappe.
Il primo momento, antecedente l'origine della vera e propria scrittura,
è l'invenzione delle cretule,
sfere concave di argilla contenenti contrassegni tridimensionali
di forma varia (piramidale, cilindrica, sferica) e relativa, ciascuna,
ad una merce specifica (8000 a.C. -3500 a.C.). Le sfere di argilla sigillate
e recanti all'esterno un numero crescente di informazioni vengono sostituite
dalle tavolette d'argilla, su cui sono incisi i contrassegni
bidimensionali, che proiettano sul
piano i segni tridimensionali degli stessi oggetti (3200 a.C.); è
questo il passaggio che segna l'evoluzione da
un sistema di codice visivo ad un codice bidimensionale di segni.
Nel 3100 a.C. compaiono le prime incisioni che indicano l'uso dei numerali,
che precedono il contrassegno della merce, e un secolo più tardi
sono presenti sulle tavolette in forma di rebus
anche i nomi di venditori e compratori.
La scrittura
ha origine prevalentemente a scopo di scambio
economico permettendo il commercio tra popoli che non parlano
la stessa lingua; è comunque possibile osservare, nei diversi
sistema di scrittura del mondo antico, una diversità funzionale
dipendente tanto dai contesti culturali quanto dalla finalizzazione
del mezzo grafico. La prima attestazione relativa alla separazione della
scrittura dalla contabilità è del 2800 a.C. Il ritrovamento
di oggetti incisi nelle tombe sumeriche ha reso noto l'uso della chirografia
per le pratiche funerarie. In Mesopotamia,
nel 2000 a.C. la scrittura è usata in testi storici, religiosi,
legali, scolastici e letterari, inclusa la poesia (D. Schmandt Besserat,
Dalla contabilità alla letteratura, pp. 58-68). La decifrazione
del sistema di scrittura sillabico lineare
B (1750 - 1250 a.C.) ad opera di Michael Ventris (1952) ha
confermato l'uso della scrittura a fini contabili e commerciali e ha
permesso di rintracciare nel più antico sistema di scrittura
europeo a noi comprensibile i tratti arcaici della lingua
greca. La sua scoperta ha condotto all'individuazione di
un carattere linguisticamente greco precedente l'invasione dei Dori
e il cosiddetto Medioevo ellenico, l'età in cui i Greci perdono,
per circa cinque secoli, l'uso della scrittura.
Accanto
al sistema cuneiforme mesopotamico si sviluppano nel mondo molti
e diversi sistemi di scrittura: i geroglifici egizi, le scritture
lineari A e B minoica e micenea, la scrittura della Valle dell'Indo,
quelle cinesi, maya, e azteca. Tutti i sistemi grafici almeno in parte
risalgono a qualche tipo di pittografia e all'uso di oggetti simbolici,
e molti sono costitutivamente ibridi.
A partire dall'VIII secolo si diffonde un particolare sistema di scrittura,
anch'esso di derivazione sumerica, e più propriamente fenicia;
si tratta dell'alfabeto fonetico
greco, di cui i poemi omerici attestano per primi l'uso.