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Il Simposio di Platone |
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Devono ancora parlare Agatone e Socrate, che fanno scherzosamente mostra di temersi a vicenda (194a). Secondo Socrate, Agatone non può aver paura di lui, abituato com'è a presentarsi al pubblico in teatro con i suoi attori. Agatone gli risponde di non essere così gonfio di teatro da non sapere che pochi uomini assennati sono più temibili di numerosi sciocchi (194b). Socrate, dopo avergli fatto ammettere che si vergognerebbe di fare qualcosa da lui percepito come vergognoso davanti a pochi sapienti (194c), gli chiede se se ne vergognerebbe altrettanto davanti a una moltitudine. Fedro, però, interrompe la loro conversazione - a Socrate piace troppo discutere, soprattutto con chi è bello - e richiama Agatone al compito di offrire il suo elogio dell'eros (194d). 21
Agatone, che si esprime in uno stile fiorito, cattura l'attenzione con l'espediente retorico di contrapporre il proprio discorso a quelli altrui (194e). Mentre gli altri oratori hanno lodato i benefici prodotti da Eros agli esseri umani, nessuno, in realtà, ha esaudito la richiesta di elogiare Eros, che ne è causa (195a). Eros, dunque, contro Fedro,
non è antico: è giovane - anzi, è il più giovane degli dei, restando sempre in compagnia della giovinezza, che gli è affine, e rifuggendo la vecchiaia (195b). Le vicende delle antiche contese divine narrate da Esiodo e Parmenide sono da imputare alla Necessità (Ananke), cioè al destino, e non a Eros (195c);
è delicato - delicato com'è, per Omero, il piede di Ate, dea della discordia, sulla testa degli uomini (195d) -, e insiste sulle anime delicate (195e);
è fluido nel suo eidos e aggraziato (196a);
è dotato di tutte le virtù (196b).
Agatone attribuisce a Eros le quattro virtù cardinali, come classificate nella Repubblica.
Giustizia: Eros non fa e non subisce ingiustizia, né nei rapporti fra gli dei né in quelli fra gli esseri umani, e non è costretto né usa la violenza. Gli accordi conclusi spontaneamente sono considerati giusti da oi poleos basiles nomoi (196b). 22
Sophrosyne: se la temperanza è il controllo dei piaceri e degli appetiti, ma, come si dice, nessun piacere è più forte dell'amore, allora si può concludere - con una fallacia di equivocazione 23 - che Eros è temperato perché controlla tutti i piaceri (196c).
Coraggio: lo stesso dio della guerra, Ares, è stato preso dall'amore per Afrodite: l'amore, dunque, è più forte di lui e quindi anche massimamente coraggioso (196d). 24
Sapienza: Eros rende poeta anche chi non lo è mai stato, e quindi è esperto di mousiké (196e) e, dato che genera tutti gli esseri viventi, si può concludere, con un'ulteriore equivocazione, che è maestro di tutte le technai (197a ss).
Mentre gli oratori precedenti avevano messo in luce l'uno o l'altro elemento dell'eros, il discorso di Agatone punta esclusivamente sul giudizio di valore. Eidos significa "forma", o, platonicamente, idea. Il fatto che per Agatone Eros sia fluido nella sua idea gli permette, sofisticamente, di non definire mai l'Eros, ma di elencarne soltanto le qualità - una delle quali addirittura in comune con la discordia. Il suo intervento, però, pur informativamente più povero di quello degli altri oratori, offre a Socrate la possibilità di una confutazione che apre la strada a una nuova definizione di eros.
[ 21 ] Se Socrate non fosse stato interrotto, probabilmente avrebbe condotto Agatone su un percorso di superamento della morale della vergogna simile a quello del Critone, facendo leva, retoricamente, sul suo atteggiamento aristocratico.
[ 22 ] «Le leggi regine delle città»: è un'immagine del sofista Alcidamante. Nel Gorgia Callicle cita il nomos basileus di Pindaro per associarlo alla violenza e alle legge - naturale - della supremazia del più forte. Anche Callicle viene descritto come dominato dall'eros. Il combinato disposto dei due dialoghi indica che le associazioni qualitative possono essere al servizio, indeterminatamente, dell'una o dell'altra causa a seconda dell'interesse del retore. Anche per questo Platone, nella Repubblica, quando deve affrontare il rapporto fra eros e comunità politica, non tratta l'amore come elemento di per sé unificante, ma lo sottopone a un rigido controllo.
[ 23 ] Il termine eros viene usato in due sensi diversi: per designare una passione quando si dice che nessun piacere è più forte dell'amore, e per indicare un dio quando si conclude che Eros è più forte di tutti i piaceri.
[ 24 ] Anche questa conclusione è fallace, perché è basata sull'equivocazione della forza con il coraggio.
Il Simposio di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/simposio