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Il Politico di Platone |
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Il paradigma della tessitura era stato proposto come modello di procedura per distinguere la politica dalle altre tecniche concorrenti. Come per la tessitura, occorre anche nel caso della polis distinguere fra le tecniche che si occupano delle cause - cioè fanno venire ad essere la città - e (1) 31 quelle che si occupano delle concause, cioè offrono gli strumenti a questo scopo richiesti (287b). In questo caso, però, è difficile produrre una partizione dicotomica, per un motivo che - dice l'eleatico - si chiarirà successivamente: 32 così, la materia verrà divisa «come una vittima sacrificale, membro per membro» (287c).
Questo smembramento produce una serie di esclusioni. In primo luogo, si devono eliminare le tecniche che si occupano dei recipienti (2), che non sono tecniche strumentali, perché non producono nessuno strumento per la costruzione della città, ma si limitano a conservare quanto è già stato prodotto (287e)
Si devono poi escludere le tecniche della famiglia della carpenteria, della terracotta e della metallurgia, in quanto si occupano di qualcosa (3) che l'eleatico chiama sostegno (288a).
Una ulteriore funzione da eliminare è quella che l'eleatico chiama difesa (4), che ha a che fare con tutte le forme di protezione, dalle mura al vestiario, e le tecniche per produrle (288b).
Si devono quindi escludere ornamento (5), pittura e ogni forma di mimesis compiuta con la pittura e la mousiké, volte esclusivamente al piacere e alla paidia (288c). 33
Vanno poi scartate sia la produzione di materie prima di origine animale, vegetale o minerale (6), sia la funzione dell'alimentazione (7), con tutte le tecniche che insistono su di essa (288d-e).
Se si suddividono le tecniche del conio di monete e sigilli nelle due categorie dello strumento e dell'ornamento, e si aggiunge a queste specie la tecnica di allevare animali in greggi, già sezionata in precedenza, è così esaurita la trattazione di ciò che è oggetto di proprietà (289a-b), cioè delle basi materiali dell'economia.
Fra le concause si devono poi annoverare gli schiavi (8) e i subordinati in generale: fra questi, dice l'eleatico, si troveranno molte figure con pretese concorrenti sulla tecnica politica, come i cardatori e i filatori l'avevano sulla tessitura (289c). Gli schiavi che sono comprati e diventano oggetto di possesso possono essere senz'altro esclusi dalla tecnica politica (289d-e).
Ci sono inoltre uomini liberi che si mettono volontariamente in posizione subordinata (9), come i mercanti, i cambiavalute, gli armatori e i rivenditori (289e): non possono essere detti esperti di politica, a meno di non intenderla in senso commerciale. 34 A maggior ragione, non possono rivendicare competenza politica i salariati e i braccianti (290a). 35
Anche gli araldi, gli scribi e altri funzionari al servizio del governo (10) devono essere annoverati fra i subordinati, lontani dalla techne politica (290b-c). 36
Sacerdoti e indovini (11), che si occupano dell'arte divinitoria, della celebrazione dei sacrifici e della preghiera - cioè della comunicazione fra gli uomini e le divinità - posseggono una scienza di servizio (290c), che però è assai contigua al potere politico. L'eleatico ricorda che in Egitto non ci può essere regalità senza sacerdozio (290d) e che nella stessa Atene i sacrifici più importanti sono affidati a chi è stato sorteggiato come arconte basileus o re (290e). 37
Si tratta ora di esaminare questi re estratti a sorte e tutta una folla (ochlos) 38 (291a) di figure che assomigliano ora a leoni e centauri, ora a satiri e altre bestie deboli e multiformi, che si trasformano rapidamente nell'aspetto e nelle capacità. Nella Repubblica - che rappresentava l'armonia politica in analogia con quella psichica - le due parti inferiori dell'anima erano rappresentate rispettivamente da un leone e da una bestia multiforme e mutevole; la parte superiore, razionale, era rappresentata da un essere umano. Nel bestiario politico dell'eleatico è rimasto il leone, simbolo dell'anima irascibile, e la creatura multiforme, simbolo dell'anima appetitiva, mentre in luogo dell'uomo che rappresentava l'anima razionale c'è una creatura semiumana come il centauro.
Socrate il Giovane trova tutto ciò atopos (strano, fuori posto). L'eleatico gli risponde che l'impressione di atopia discende da una mancanza di conoscenza (291b). 39 Chi è il vero politico? Come si può distinguerlo dal «più gran ciarlatano di tutti i sofisti» che gli fa concorrenza? (291c)
[ 31 ] I numeri fra parentesi tonda designano le funzioni nelle quali la polis viene smembrata, per arrivare, per successive esclusioni, al politico, come verrà spiegato poche righe sotto.
[ 32 ] Il chiarimento, annunciato, non viene mai dato, ed è dunque lasciato all'intelligenza del lettore. Secondo M. Miller (The Philosopher in Plato's Stateman, Las Vegas, Parmenides Publishing, 2004, pp. 77 ss.) il metodo dello smembramento suggerisce che le varie parti sono in un rapporto organico entro un sistema più articolato, a cui la partizione per dicotomia non renderebbe giustizia.
[ 33 ] L'eleatico aveva già usato la parola paidia - il divertimento o gioco infantile - parlando del suo ricorso al mito. La mousiké, nella Repubblica, è la base dell'educazione primaria dei bambini, all'interno di un progetto politico e sociale organico: la partizione, se letta nella prospettiva della Repubblica, appare effettivamente come un vero e proprio smembramento il quale separa funzioni che nella città sono unite.
[ 34 ] Nello spirito della libertà degli antichi, le attività commerciali - mosse come sono dalla necessità economica - non rientrano nella sfera della libertà, bensì in quella della servitù.
[ 35 ] Vale la pena notare che, nella Repubblica, i custodi - coloro che esercitano il potere politico - sono funzionari pubblici che devono essere privi di famiglia e proprietà privata e che sono stipendiati - appunto - con dei salari (416e).
[ 36 ] Gli araldi, appartenenti alla categoria di chi dà ordine in nome di altri, erano già stati esclusi durante la prima dicotomia, fra scienze critiche ed epitattiche: le partizioni, a quanto sembra, hanno un senso metodologico e non ontologico.
[ 37 ] L'arconte basileus aveva ereditato le funzioni giudiziarie e religiose tipiche della regalità arcaica: al suo ruolo sacerdotale si aggiungeva il compito di assegnare i casi ai tribunali dell'Eliea (Inscriptiones Graecae, I.104). Il giorno precedente a quello in cui si svolge il dialogo Socrate stesso aveva dovuto recarsi al portico dell'arconte basileus per ricevere la notifica dell'accusa che l'avrebbe condotto al processo e alla condanna a morte (Teeteto, 210d).
[ 38 ] Ochlos significa folla, massa o plebe in senso dispregiativo. L'eleatico sta usando un linguaggio che suona fortemente antidemocratico.
[ 39 ] In effetti, chi ha familiarità con la Repubblica si rende conto che il bestiario dell'eleatico raccoglie la parte non razionale della politica.
Il Politico di Platone
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Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/politico