Tetradrakmaton

Il Menone di Platone

Bollettino telematico di filosofia politica
btfp

Una lettura retroattiva

Siamo abituati a pensare il testo come una catena di argomentazioni organizzate in una sequenza rigidamente orientata, che ha come esito finale una conclusione. Ma se interpretiamo il Menone in questo modo, otteniamo un'opera che, pur essendo ricchissima di riferimenti ad importanti teorie platoniche della maturità, appare stranamente inconcludente.

José Trindade Santos suggerisce di prendere sul serio il concetto di anamnesis e di tentare una lettura retroattiva, cioè di fare retroagire ciò che è alla fine su quanto lo precede. Nel Fedro il testo scritto di un discorso di Lisia è ripreso in mano e riletto per essere analizzato. La nuova possibilità offerta dalla scrittura non è la produzione di sequenze unidirezionali e irreversibili, bensì la rilettura di un testo di cui si conosce già la conclusione, per discuterlo e capirne meglio la connessioni interne. 22

La conclusione del dialogo menziona la qualità di un politico dotato di intelletto, capace di formare altri politici, che sarebbe come Tiresia nel regno delle ombre. Ma noi ricordiamo che un altro al di là è possibile: quello della anamnesis, che è una condizione di sapere totale e sistematico, indipendente dalle prospettive limitate delle persone collocate nello spazio e nel tempo.

Un politico simile, nella democrazia ateniese, non esiste: anche i politici più bravi sono tali solo per opinione corretta. Per questo non sono in grado di spiegare agli altri perché fanno quello che fanno. Né possono essere maestri di virtù adeguati i poeti e i sofisti.

La virtù deve essere connessa alla scienza, perché tutti i beni - beni che vogliono tutti, senza nessun merito speciale - cui possiamo pensare sono tali solo se usati con intelligenza. Ma da dove ricaviamo questa intelligenza? Se venisse dall'opinione corretta, non sarebbe stabile e sarebbe soggetta al sapere di qualcun altro: deve essere qualcosa che non ci può essere trasmessa meccanicamente, e dunque deve venire da noi stessi. Nello stesso tempo, deve essere possibile spiegare agli altri che cos'è, altrimenti non saremmo in grado di giustificare nessuna delle nostre scelte.

Tutti desiderano il bene, ma non tutti hanno voglia di cercare e di spiegare che cosa è; la ricerca, tuttavia, ci rende migliori, sia perché essa sola può produrre scienza, sia perché aggiunge la possibilità di interazioni collaborative. Essa deve mettere in discussione le gerarchie sociali esistenti. Chi infatti, alla maniera di Anito, accetta semplicemente l'autorità della persone "perbene", non può né iniziare una ricerca per conto proprio, né confrontarsi con interlocutori che abbiano idee diverse.

Infine, poiché la scienza si identifica con quello che ciascuno sa capire e dimostrare da sé, cioè richiede il ragionamento autonomo, in questo campo l'unica forma di insegnamento possibile è l'anamnesis: la virtù non si insegna, si impara soltanto.



[ 22 ] All'epoca di Platone i testi scritti erano rotoli e non codici; questa forma faceva sì che lo scrolling. cioè lo scorrere un testo avanti o indietro fosse una operazione tanto "naturale" quanto quella di far scorrere una pagina web sullo schermo del proprio computer con il mouse.

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Il Menone di Platone by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/menone