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Il Menone di Platone |
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Per corroborare l'ipotesi che la virtù sia scienza, Socrate presenta un argomento (87d ss.) ricollegabile al suo intellettualismo etico. Anche in questo caso, una parte importante della teoria socratico-platonica viene presentata in via meramente incidentale.
Se la virtù è un bene, e se non vi sono beni altri o separati dalla scienza, essa deve necessariamente essere scienza.
Se le cose buone sono anche utili, se l'utilità di una cosa dipende dal suo uso corretto, e se la correttezza nell'uso dipende dalla phronesis (saggezza, senno) dell'utente, allora tutti i beni dipendono dalla phronesis.
Dunque non esistono beni altri o separati dalla scienza.
Dunque non c'è virtù senza phronesis.
Dal momento che la phronesis è una qualità dell'anima, si dovrà dire che «nell'essere umano tutto dipende dall'anima» (88e) e dalla sua capacità di guidare con intelligenza.
Questa phronesis non si acquista per natura; infatti, se si trovasse in alcuni come un giacimento naturale, i virtuosi verrebbero cercati da appositi talent-scout e custoditi come l'oro. Ma così non è. Quindi la virtù si può acquisire solo per insegnamento.
Il Menone di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/menone