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L'invenzione della politica |
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Ultimo aggiornamento 17 ottobre 2002
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Ostracismo
L'ostracismo fu probabilmente introdotto ad Atene poco prima del 487 a.C., anno in cui se ne registra la prima applicazione storicamente certa, ai danni di Ipparco figlio di Carmo, parente del tiranno Pisistrato.
Chi subiva l'ostracismo veniva condannato a dieci anni di esilio, ma rimaneva in possesso delle sue proprietà e non perdeva il suo status di cittadino. La procedura dell'ostracismo si articolava in due fasi:
Secondo le fonti antiche l'ostracismo fu introdotto per difendere la democrazia dal rischio della tirannide. I "partiti" ateniesi erano aggregazioni che si formavano attorno a personalità notevoli: in questo senso, l'ostracismo può anche essere inteso come un referendum ad hominem per risolvere e depotenziare le rivalità politiche interne tramite la sospensione temporanea di una delle due parti in causa. Da molte iscrizioni sugli ostraka si evince che l'ostracismo poteva anche venir motivato religiosamente - cosa non sorprendente in un mondo in cui questioni religiose e questioni politiche erano inestricabilmente intrecciate. |
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