![]() |
Il Fedone di Platone |
![]() btfp |
Secondo Cebete, fra gli uomini c'è molta incredulità sul fatto che l'anima, una volta separata dal corpo, continui a esistere dopo la morte invece di disperdersi e volar via fino a sparire completamente, come un soffio d'aria o di fumo (70a). Sarebbe dunque necessario mostrare:
che l'anima di chi è morto continua a esistere;
e che conserva potenza e intelligenza (phronesis).
Socrate propone di continuare a conversare per capire se ciò sia verosimile o no (70b). 24 Data la condizione in cui si trova, nessuno, neppure un poeta comico, potrebbe accusarlo di chiacchierare e far discorsi su cose che non gli si addicono.
La anime di chi muore sono nell'Ade oppure no? Secondo l'antica dottrina della metempsicosi - abbracciata anche dalla scuola pitagorica - i morti dall'Ade rinascono a nuova vita, in un processo ciclico (70c). Ma per potersi reincarnare dopo la morte, le anime devono continuare a essere da qualche parte.
Per abbracciare questa tesi particolare, bisogna però mostrare in generale che tutto ciò che ha una nascita, cioè tutti gli esseri viventi - animali o piante che siano - (70d) viene a essere solo dal suo opposto (70e). Se, per esempio, qualcosa cresce, diventa grande dal piccolo; se qualcosa decresce diventa, da grande, piccola. Analogamente il debole deriverà dal forte, il veloce dal lento, il bene dal male e così via: in generale, dunque, tutto ciò che diviene lo fa tramutandosi da un termine al suo opposto (71a), tramite processi di transizione intermedi fra lo stato iniziale e quello finale (71b).
"Ebbene" - chiede Socrate - "c'è qualcosa che è l'opposto del vivere al modo in cui il dormire è l'opposto dell'essere svegli?".
"L'essere morti" - risponde Cebete.
Vivere ed essere morti sono due termini contrari, che vengono a essere l'uno dall'altro tramite due processi intermedi (metaxy). Se adottiamo come termine di paragone la coppia dormire-essere svegli, abbiamo i processi illustrati nello schema qui sopra (71c).
Analogamente, se vita e morte sono reciprocamente contrari, e dal vivente viene ad essere il morto, allora dal morto dovrà generarsi il vivente (71d). 25 Quindi le anime sono nell'Ade per rigenerare, da morte, nuova vita. Uno dei processi intermedi, il morire che va dal vivo al morto, è evidente. Se non vogliamo trattare la natura come zoppa, dobbiamo ammettere anche quello che va in direzione opposta, dalla morte alla vita 71e). Se questo processo è necessario, conclude Socrate, allora i due punti sono stati dimostrati: ogni nascita è un resurrezione a partire da un'anima che continua a esistere dopo la morte.
Infatti, prosegue Socrate, se le cose non si retribuissero reciprocamente venendo a essere l'una dall'altra come in un circolo, ma proseguissero in linea retta, alla fine tutto si troverebbe nella stessa forma e nelle stesse condizioni e i processi di generazione si bloccherebbero (72a). Se per esempio ci si potesse addormentare ma non ci si potesse risvegliare, il caso di Endimione diventerebbe una quisquilia, perché tutti si troverebbero nella sua condizione. Se tutto si combinasse e non si potesse più distinguere, si avvererebbe il detto di Anassagora a proposito di un mondo non governato dall'intelletto: "tutte le cose insieme". Se ci fosse soltanto la morte e non la rinascita, alla fine sarebbe tutto morto (72b-c). 26
[ 24 ] Cebete parla di credibilità e Socrate replica proponendo di valutare la verosimiglianza: la persuasione per pistis e la verosimiglianza appartengono all'ambito di competenza della retorica.
[ 25 ] Socrate gioca con l'ambiguità della preposizione "da", che può indicare sia un nesso causale, sia una mera serie temporale.
[ 26 ] Questo argomento, se preso sul serio, dimostra solo che c'è una continuità fra vita e morte, senza provare affatto che tale continuità sia assicurata dall'anima e non, più semplicemente, da fenomeni materiali come i cicli biologici all'interno dell'ecosistema. Inoltre, non è affatto detto che l'intera natura segua leggi cicliche e non comprenda, invece, trasformazioni irreversibili come quelle del secondo principio della termodinamica. Lo stesso Socrate, nel mito escatologico-cosmologico finale, nega l'universalità del ciclo quando racconta che le anime dei filosofi si sottraggono alla ruota della reincarnazione.
Il Fedone di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/fedone