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Il Carmide di Platone |
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Carmide afferma, non senza esitazione, che per lui sophrosyne è fare tutto ordinatamente e con calma. Anzi, in una parola, questa virtù si identifica con la calma (159b).
Definita in questi termini, la sophrosyne sembra essere soltanto uno stile di comportamento, senza un contenuto proprio. Per mostrare che questa definizione assume come necessario un carattere meramente accidentale, a Socrate basta indicare dei contro-esempi. Una volta che si riconosca che la sophrosyne, in quanto virtù, è qualcosa di bello (kalos), ci si rende facilmente conto che la rapidità è apprezzata di più sia per quanto concerne le abilità del corpo - come leggere ad alta voce, scrivere, suonare la cetra, o praticare l'atletica e le arti marziali (159c-d) - sia per quanto riguarda le attività e le doti dell'anima, come apprendere e insegnare, richiamare alla mente e ricordare (159e), essere perspicaci e deliberare (160a).
Se, dunque, apprezziamo anche azioni compiute velocemente, la calma è tutt'al più un attributo accidentale della virtù (160c-d). Non si può dunque usare per definire la virtù della sophrosyne. La definizione, infatti, richiede universalità: non può dunque fondarsi su un elemento che non è necessariamente presente in tutti i casi.
Il Carmide di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/carmide