Tetradrakmaton

La Repubblica di Platone

Bollettino telematico di filosofia politica
btfp

La costituzione democratica

Gli affaristi al potere nei regimi oligarchici non pongono ostacoli all'indebitamento e all'impoverimento dei concittadini, che va, almeno nell'immediato, a loro vantaggio. Questo condurrà alla creazione di una plebe, numerosa, giovane e forte, che includerà anche uomini non vili, e che finirà per ribellarsi contro i ricchi, pochi, anziani e deboli. La democrazia 58 nasce quando «i poveri, dopo aver vinto, ne uccidono alcuni, ne cacciano altri e spartiscono alla pari con i rimanenti i diritti di cittadinanza e gli incarichi di governo, e questi hanno luogo per lo più per sorteggio» (557a).

Ne deriva una città piena di eleutheria, parresia, exousia (libertà, libertà di parola, opportunità di fare quello che si vuole). Ciascuno può organizzare il suo modo di vita privato come preferisce (557b), nella massima tolleranza. Il regime democratico esalta, dunque, l’ìdion o privato: in esso agiamo come individui e non come parte di un intero. L’"idiozia" conduce ad una gentilezza ugualitaria che non impone forme o éide; ne risulta una multicolore (poikìlos) varietà di tipi antropologici. Per questo la democrazia viene definita come l'emporio o il supermercato delle costituzioni, in quanto vi si possono immaginare liberamente una pluralità di regimi (557d). La mancanza di forma comporta un rimescolamento e un rovesciamento di gerarchie, valori e relazioni sociali.

Nella comprensione contemporanea l’assenza di gerarchia si traduce in uguaglianza. Ma l’uguaglianza democratica criticata nell’ottavo libro è piuttosto indefinitezza e indifferenza relativistica: ciascuno fa quel che gli pare, perché non esiste più una regola comune. Per questo Socrate chiama la democrazia anarchica, cioè senza principio o senza autorità (arché) (558c).

Il tipo umano democratico nasce come figlio di un oligarchico, che lo abitua a una vita parsimoniosa, nella quale si dà soddisfazione, per motivi economici, solo agli appetiti necessari alla sopravvivenza. Ma questo tipo di educazione è insipiente, e può poco contro le cattive compagnie, che abituano il giovane rampollo oligarchico a una vita dissoluta e impudente, dandosi a piaceri scelti a caso, come per sorteggio (come venivano selezionati, in prevalenza, i cittadini per le cariche pubbliche ad Atene) (559e ss). Quest'uomo isonomikos (561d), per il quale tutte le opzioni sono uguali, sarà affascinante e versatile, e invidiabile ai più, avendo in sé i più svariati paradigmi di costituzioni e caratteri.

Metabolé

La tradizione ha letto l’ordine in cui le costituzioni degeneri vengono presentate non solo come una sequenza storica ideale, bensì anche come un ordine di valutazione dalla migliore alla peggiore,come Socrate condividesse quella che riferisce come l'opinione dei più, a prescindere dal contenuto delle sue critiche ai vari regimi. Così, per quanto aspre siano sue critiche all'oligarchia – il governo dei ricchi, che provoca conflittualità, clientelismo e oppressione – la democrazia deve comunque essere intesa come un regime peggiore. Tuttavia, alcuni studi recenti, fra i quali vale la pena menzionare quelli di A.W. Saxonhouse 59 e S.S. Monoson 60 , hanno mostrato che il rapporto di Platone con la democrazia antica è molto più complesso.

In primo luogo, la sequenza nella quale i regimi imperfetti vengono posti non andrebbe intesa come un ordinamento valutativo: il passaggio dall’uno all’altro è designato con verbi come metaballein e sostantivi come metabolé 61 , che indicano il cambiamento in un senso neutro. In secondo luogo, il problema principale della democrazia assembleare e ugualitaria di cui si occupa Platone non è la sua mancanza di gerarchia, ma la sua mancanza di forma: essa non si fonda su una idea comune, ma su una privatizzazione relativistica della ragione pratica e teoretica.

Va però notato che aristocrazia, timocrazia e oligarchia sono costituzioni governate da un principio psichico definito e dunque dotate di una loro forma di organizzazione interna. Democrazia e tirannide mancano di questa organizzazione interna, e sono perciò costituzioni "destrutturate" e informi. Così si potrebbe dire che la migliore fra le costituzioni strutturate è l'aristocrazia e la paggiore è l'oligarchia; mentre, fra le costituzioni destrutturate, la migliore è la democrazia 62 e la peggiore è la tirannide - la quale è anche la peggiore di tutte le costituzioni in generale.

Bibliografia e URL rilevanti

Platone. La Repubblica 555b-562a.



[ 58 ] Platone quando parla di demokratia si riferisce ovviamente alla democrazia diretta assembleare tipica delle costituzioni antiche, e in particolare di quella ateniese.

[ 59 ] A.W. Saxonhouse, «Democracy, Equality and Eide: a Radical View from Book 8 of Plato’s Republic», American Political Science Review, 92/2, 1998, pp. 273-283,

[ 61 ] A.W. Saxonhouse, op. cit., p. 274.

[ 62 ] Nel Politico il forestiero eleatico dice chiaramente che, fra le costituzioni senza legge, la democrazia è la migliore, perché a causa della debolezza dei suoi poteri plurali e frazionati non può fare grandi mali, a differenza della tirannide, che, per la sua concentrazione del potere, è la peggiore.

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