Tetradrakmaton

Il Politico di Platone

Bollettino telematico di filosofia politica
btfp

Alla ricerca di un paradigma (277a-e)

Socrate il Giovane è convinto di aver finalmente raggiunto la definizione del politico. Il forestiero eleatico, però, non è d'accordo. Egli paragona il suo comportamento a quello di uno scultore che, per eccesso di zelo, ha aggiunto troppi particolari al suo lavoro e ha così lasciato la sua opera incompiuta (277a-b). Il mito ha detto più di quanto fosse necessario a definire il politico.

Il politico che è stato raffigurato, prosegue l'eleatico - invitando il lettore a uscire dal mito e a costruire un argomento -, è come un disegno o una statua non ancora colorata, anche se, in generale, è meglio rappresentare gli esseri viventi con l'espressione verbale (lexis) e il ragionamento (logos), almeno per chi li può capire, piuttosto che con gli strumenti dell'arte (277c).

Per avvicinarsi all'eidos che stiamo cercando abbiamo bisogno di usare paradeigmata (esempi, modelli). Ma questo uso ha a che fare colla struttura della scienza (episteme), e deve a sua volta essere rappresentato con un altro paradigma (277d).

Qual è la posta in gioco? Il fatto che l'eleatico si preoccupi di produrre un paradigma del paradigma, per spiegare come funziona la scienza, indica che qui l'interesse primario non è tanto la definizione del politico, quanto l'illustrazione delle relazioni che compongono il sapere. Riuscire, infatti, a vedere qualcosa come un paradigma, anziché come un'informazione isolata, significa saperla porre in quel sistema di collegamenti che, platonicamente, caratterizzano la scienza. Quel sistema di collegamenti che riesce a ridurre a razionalità - inserendoli entro corretti rapporti - perfino numeri che, presi nel loro isolamento, sono irrazionali.

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Il Politico di Platone by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/politico