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Il Politico di Platone |
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La conclusione di entrambi i percorsi - quello lungo e quello breve - dovrebbe condurre a definire la politica come scienza anthroponomikè o scienza di amministrare gli esseri umani (267c). Nómos in greco significa "norma", "legge", "convenzione"; nomós vuol dire "pascolo" e nomeus vuol dire "pastore": il procedimento dicotomico sembra condurre lontano dal nómos nel suo primo senso, a far intendere l'antroponomia come l'arte di pascolare gli uomini.
Questo esito è talmente estremo da sembrare una caricatura delle tesi antidemocratiche di Platone, con un politico equiparato a un re che pasce un popolo di porci.
Il forestiero eleatico, però, non è soddisfatto della sua conclusione. Infatti, mentre si riconosce al pastore la competenza per gestire il gregge in tutti i suoi aspetti, ci sono molti concorrenti - commercianti, agricoltori, fornai, maestri di ginnastica, medici - che pretendono di avere voce in capitolo nell'allevamento degli esseri umani (267e-268a). Come mai?
Il Politico di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/politico