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Il Carmide di Platone |
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Crizia, rendendosi conto della difficoltà di Socrate, ne viene contagiato. Ma, abituato a far bella figura, si vergogna di rivelarsi incapace di distinguere 24 ciò che Socrate gli aveva proposto e si rifugia in un discorso confuso. Socrate, allora, suggerisce di assumere provvisoriamente che sia possibile una scienza delle scienze: 25 in che modo essa aiuterebbe chi la possiede a sapere quello che sa e quello che non sa (169d)?
"Certo" - risponde Crizia - "se qualcuno ha una scienza che conosce se stessa, sarà proprio come ciò che ha." Per esempio, se uno ha velocità allora è veloce, se ha bellezza è bello, se ha conoscenza allora è uno che conosce; e se ha la scienza che conosce se stessa, conoscerà se stesso. Socrate non mette in discussione la tautologia secondo la quale chi ha la scienza che conferisce la proprietà di conoscere se stesso, conosce se stesso: chiede invece perché dal possesso di questa scienza deve seguire la capacità di conoscere quanto si sa e quanto non si sa (169e).
Crizia afferma che conoscere se stesso e conoscere quanto si sa e quanto non si sa sono la stessa cosa. Socrate lo contesta: una scienza della scienza, come tale, non si occuperà di oggetti specifici, ma sarà solo in grado di distinguere fra scienza e non scienza (170a). Quindi chi ha sophrosyne saprà solo dire se c'è scienza o ignoranza, e niente di più. Però, quando parliamo di scienza e ignoranza riferite ad oggetti, dobbiamo ammettere che esse differiscono a seconda dei loro oggetti: conoscenza e ignoranza della salute si riferiscono alla medicina, conoscenza e ignoranza di ciò che è giusto si riferiscono alla politica (170b). La sophrosyne, dunque, non ha conoscenza di questi oggetti particolari, che sono di competenza di scienze specifiche, ma è solo in grado di dire se si sa o non si sa (170c). Saprà solo dire che c'è una certa scienza, ma non saprà nulla degli oggetti delle scienze specifiche: riconoscerà, in altre parole, la presenza di conoscenza e di ignoranza, ma non sarà in grado di riconoscere di che cosa (170d).
Stando così le cose, chi ha sophrosyne non potrà, per esempio, esaminare un medico sulla medicina: lo potranno fare solo gli altri medici, che conoscono la salute, oggetto della medicina (170e-171b). Questi, invece, non avrà le nozioni necessarie per distinguere fra un medico padrone della sua arte e uno che finge di esserlo (171c). Ma allora, conclude Socrate, che utilità può mai avere una simile conoscenza? La sophrosyne si presenta come una scienza delle scienze, ma, ogni volta deve valutare le pretese di chi si dichiara competente di una scienza specifica, ci obbliga a rivolgerci ad altri.
[ 24 ] Il verbo usato è diaireo, a cui corrisponde il sostantivo diaresis, che nel Fedro designa uno dei procedimenti della dialettica. È una coincidenza o un suggerimento?
[ 25 ] Come nel Menone, quando si blocca la ricerca della definizione tramite il metodo dialettico, Socrate ricorre a una specie di metodo ipotetico.
Il Carmide di Platone
by Maria Chiara Pievatolo is licensed under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License.
Based on a work at http://btfp.sp.unipi.it/dida/carmide